Tarantino presenta Kill Bill 2
"Kill Bill è una metafora sulle relazioni, sulla coppia, sul modo di intendere il rapporto uomo-donna". Parola di
Quentin Tarantino che, in videoconferenza da New York, ha presentato la seconda parte del suo film con
Uma Thurman, Daryl Hannah e David Carradine.
Kill Bill Volume 2 "è solo la realizzazione di un percorso che va dal primo volume di azione pura ad una riflessione di azione interiore che si esprime nella seconda parte" spiega il regista che ha ammesso di intendere il cinema come un frullato di tutti i generi cinematorafici più amati, gli spaghetti western di
Sergio Leone su tutti: "
E' il migliore del cinema di tutti i tempi - dice -. Io non sono un regista americano che fa film solo per l'America, mi piace considerarmi un regista per il Pianeta Terra. Quando giro una scena che somiglia a quelle tipiche dei gialli italiani so come l'avrebbero realizzata nel paese d'origine, quindi la giro in quel modo. Ecco perché i miei film hanno successo in tutto il mondo". Quanto alla costante presenza di violenza nei suoi film, il regista dice: "Sono molto più attratto dalla violenza di strada che dal terrorismo internazionale. Sono cresciuto nella violenza delle strade di New York o della California ed è quella che mi piace descrivere o commentare". Kill Bill è, in un certo senso, un film "al femminile". "
Da Kill Bill si potrà capire che sono un fan delle donne vendicatrici con la spada - dice Tarantino - Mi affascinano perché rappresentano un'immagine che mi trasmette molta potenza.
Quando immaginavo di realizzare gli scontri tra le due protagoniste femminili volevo che entrambe apparissero dei giganti, ricordassero un po' Godzilla che distrugge Tokio". Inevitabile la domanda sulla Passione di Cristo: "E' uno dei film più violenti che abbia mai visto - dice - ma è anche spirituale. Credo sia un capolavoro assoluto, un film di grande narrazione visiva". Per il futuro, "
mi piacerebbe molto realizzare Casino Royale che è il primo vero romanzo di 007 e che non fu mai tradotto sotto forma di film. Lo trovo pazzamente ironico e la mia idea è di creare un film divertente e a basso budget, diverso dagli 007 cui siamo abituati e molto più simile ai film degli anni Sessanta". Prima di dedicherà al suo impegno di presidente della giuria al prossimo Festival di Cannes: "Esistono molti tipi di presidenti - dice - più politici e più nazionalistici, o che amano l'arte fine a se stessa. Io sono un presidente che ama il cinema a prescindere dal paese o dal budget con cui il film viene realizzato, voglio solo che vinca il miglior film".